La regolamentazione del decollo in città grazie a normative finalizzate a garantire la sicurezza dello spazio aereo: è questa la nuova sfida per i droni.
Eppure non decollano come pensavamo! Nonostante l’interesse suscitato e le potenzialità indiscusse di queste tecnologie, i droni devono ancora superare un ostacolo per poter davvero decollare in città: la regolamentazione.
Sulla base di queste necessità nasce Aura, il primo progetto di ricerca industriale gestito dall’impresa comune Sesar dedicata allo U-space. Il principale obiettivo di Aura è garantire un’integrazione sicura nello spazio aereo a bassissimo livello.
l droni del progetto Aura
Il consorzio che lavora ad Aura è formato dai principali fornitori di servizi di navigazione aerea e dalle principali organizzazioni di ricerca di tutta Europa. Queste realtà mirano a integrare la gestione dello spazio aereo a bassissima quota (Very Low-Level airspace, Vll), noto anche come U-space, con i sistemi tradizionali di gestione del traffico aereo, che utilizzano centri di controllo aereo e torri aeroportuali.
Il progetto mira ad elaborare procedure e selezionare gli strumenti per supportare il confronto necessario tra questi sistemi. In questo modo diventa possibile gestire alti volumi di traffico e operare in sicurezza e in simultanea nello stesso spazio aereo.
I vantaggi della regolamentazione
Lo scambio di informazioni permetterà ai soggetti coinvolti di avere una visione accurata sulla situazione dello spazio aereo. Queste procedure saranno poi testate in diversi siti europei e combineranno voli reali con simulazioni ad alte prestazioni.
La regolamentazione permetterà un impiego maggiore dei droni all’interno del contesto urbano. Si pensi infatti, a quanti servizi pubblici potrebbero essere migliorati grazie a queste tecnologie. Utilizzi legati a ispezioni, logistica, operazioni di soccorso, sono soltanto alcuni dei campi in cui i droni potrebbero dare il loro importante contributo.
E voi avete mai provato a fare decollare un drone? Raccontateci come è andata.