Le recenti elezioni hanno riconfermato come internet e i social media siano ormai diventati strumenti fondamentali nelle campagne elettorali. Agcom, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha incontrato Facebook, Twitter e Google per definire con loro alcune importanti linee guida da adottare proprio in vista delle recenti elezioni.
Agcom è l’organo che si occupa, fra le altre cose, di monitorare la comunicazione politica nelle occasioni elettorali, anche quando questa avviene online. Il recente incontro con le 3 piattaforme digitali ha permesso di fare chiarezza sul rapporto tra social media e par condicio.
Parole d’ordine: tempestività e trasparenza.
Innanzitutto, queste piattaforme si impegnano a rispondere tempestivamente in caso di segnalazioni Agcom. Ciò che viene richiesto a Facebook, Twitter e Google è di rimuovere post, video e immagini che violano la par condicio elettorale. I tre giganti dell’online mettono inoltre a disposizione degli utenti meccanismi per segnalare le violazioni dei regolamenti delle piattaforme stesse.
Tra le ultime novità introdotte dal recente accordo, particolare importanza riveste la trasparenza dei messaggi pubblicitari elettorali. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha richiesto ai gestori delle piattaforme online, “nei limiti di quanto tecnicamente possibile”, di fornire agli utenti informazioni precise su:
- Criteri di profilazione e altri fattori utilizzati dalle piattaforme stesse che determinano la visualizzazione di determinate inserzioni;
- Tipologia di dati personali e non, che influiscono sulle inserzioni ricevute o visualizzate. Queste informazioni possono essere rese accessibili mediante collegamenti ipertestuali sulla piattaforma.
- Fattori demografici, interessi, visite ai siti web e liste di contatti caricate dagli inserzionisti che contribuiscono alle pubblicità elettorali mostrate su tali piattaforme.
Verificare la veridicità delle informazioni.
Tra gli impegni sottoscritti da Facebook, Google e Twitter c’è lo sviluppo di servizi e strumenti di fact-checking. L’obiettivo è quello di difendere gli utenti dei social media rispetto alle strategie di disinformazione, che possono essere condotte durante le campagne elettorali. Agcom raccomanda alle piattaforme online di “sviluppare collaborazioni con soggetti impegnati nella promozione di attività di fact-checking collaborativo/partecipativo tra più organizzazioni editoriali a livello nazionale o europeo per ridurre la divulgazione di contenuti che siano identificati come falsi da tali organizzazioni”.
Precise e definitive linee guida devono invece essere ancora redatte per quanto riguarda la pubblicazione di post elettorali sui social media, nei giorni precedenti e durante il periodo di elezioni.