Dati e neuromarketing possono aiutare a migliorare le performance online di siti ed e-commerce. Il cambiamento delle abitudini di consumo imposto dal lockdown ha accelerato un fenomeno già noto: la progressiva digitalizzazione dell’esperienza di acquisto (ne abbiamo parlato qui).
I clienti passano sempre più velocemente da acquisti in store ad altri online e, nei primi mesi del 2020, questo fenomeno ha riguardato anche i settori più tradizionali. Diventa dunque fondamentale presidiare il digitale sia nei mercati B2B che B2C.
L’urgente necessità di adeguarsi a questo cambiamento ha spinto diverse realtà a fare la loro comparsa online in modo frettoloso e senza un’accurata progettualità. Tutto ciò è avvenuto trascurando, a volte, l’aspetto esperienziale dell’utente. È importante invece, ricordare quanto una user experience ottimale possa incrementare notevolmente le vendite e soprattutto rappresentare la chiave per la fidelizzazione del cliente.
User experience per fidelizzare i clienti.
Gli utenti infatti, si trovano quotidianamente di fronte ad un’offerta sempre più ampia di market place. Questa vastità di offerta fa sì che si privilegi non solo varietà e convenienza dei prodotti, ma anche una user experience coinvolgente e personalizzata. Una UX ben studiata è in grado di favorire la reputazione del brand e determinare un buon grado di fidelizzazione.
Accade spesso che online ci si ritrovi a dialogare con marchi che, pur facendosi portavoce di trasparenza e accessibilità, costringono gli utenti a interminabili analisi di schede tecniche, lunghi form d’acquisto e dialoghi con BOT mal programmati. Tutto ciò determina un tasso di abbandono e non ritorno dell’utente molto elevato. Ecco che allora dati e alcune nozioni di neuromarketing possono aiutare a creare esperienze di acquisto semplici e memorabili, migliorando le performance online.
Partiamo proprio dai dati. Strumenti di misurazione quantitativa delle performance digitali, gli Analytics, forniscono dati affidabili su ciò che accade online: dati sulla fruizione di una pagina, sui flussi di navigazione, sui prodotti maggiormente visualizzati.
Integrando questi strumenti di analisi classici con informazioni fornite da studi, ricerche e misurazioni di stampo neuro scientifico, si riesce ad ottenere un quadro molto completo dell’esperienza d’acquisto online. Proprio grazie all’unione tra dati quantitativi degli Analytics e neuroscienza, i brand possono migliorare la propria presenza online e proporsi in modo più convincente.
E il tuo sito garantisce una user experience ottimale? Richiedici un’analisi.